La flessibilità psicologica al tempo del Coronavirus

IL CONTAGIO, LA SOLITUDINE E LA PARANOIA
Aprile 5, 2020

La pandemia COVID-19 sta avendo un forte impatto a livello internazionale con significative conseguenze psicologiche, spesso trascurate, collegate sia direttamente alla malattia stessa e alla sua diffusione sia a come cercare di controllarlo. Nonostante essa sia ancora in corso in tutto il mondo, sono stati già effettuati studi sulle conseguenze psicologiche ad essa correlate, ponendo una grande sfida alla resilienza. Una recente recensione (Brooks et al., 2020), infatti, suggerisce che l’impatto psicologico delle quarantene è ampio, sostanziale e può durare a lungo.

Tale pandemia ha enfatizzato una fragilità della salute mentale nella maggior parte delle persone, portando a provare un’aumento della paura, ansia e preoccupazione, tutte emozioni da sempre presenti ed aventi un ruolo adattivo nella condizione umana di tutti i tempi. Queste emozioni negative possono evocare comportamenti come un consumo eccessivo dei media, limitare i movimenti fisici, alterare le abitudini alimentari, il ritmo sonno-veglia e la cura di sé. Una maggiore esposizione ai social media nel lockdown, isolamento e quarantena aumenta la tendenza a rimurginare sull’informazione. Facendo riferimento alla ricerca di Wang et al. (2020), viene riportato che metà dei 1210 intervistati cinesi ha valutato l’impatto psicologico dell’epidemia da moderato o grave.  Nello specifico 16,5% dei soggetti intervistati ha riportato sintomi di depressione da moderati a gravi e un terzo dei partecipanti sintomi di ansia; tre quarti hanno riferito preoccupazioni significative per i membri della famiglia che contraggono il Covid-19. Reazioni psicologiche negative sono state riportate anche dagli operatori sanitari: nello specifico 15,9% ha riportato sintomi di disagio psicologico, 16% sintomi d’ ansia e 34,6% sintomi depressivi (Liu et al.; 2020).

Come poter ovviare a tutto questo?

Tutto può essere racchiuso in una parola: “flessibilità psicologica”, ovvero l’insieme di quelle abilità atte a “riconoscere e adattarsi alle varie esigenze situazionali; cambiare mentalità o repertori comportamentali quando queste strategie compromettono il funzionamento personale o sociale; mantenere l’equilibrio tra importanti ambiti della vita; ed essere consapevoli, aperti e impegnati in comportamenti congruenti con valori profondamente radicati” (Kashdan e Rottenberg, 2010).

Le capacità di flessibilità psicologica possono attenuare le conseguenze rigide e comportamentali che rinforzano l’ansia e la paura indotte dal Coronavirus. Accettare i propri pensieri come pensieri (e non come verità assoluta), avere attenzione flessibile al qui ed ora, scegliere come investire il proprio tempo e la propria energia in questo tempo “sospeso” nonostante le preoccupazioni o l’ansia. Questa competenza sicuramente differisce da persona a persona, ma spesso genera nuovi comportamenti come aiutare gli altri, prendersi cura della famiglia, lavorare con competenza, prendersi cura della propria salute, dedicarsi a ciò che da sempre si è procrastinato a causa degli impegni lavorativi. Mentre l’ansia suscitata dalla pandemia continuerà ad attirare la propria attenzione su di essa, le capacità di flessibilità psicologica possono aiutare a orientare le persone verso ciò che loro stessi danno significato, “possono aiutare a render conto che in questi tempi incerti c’è l’opportunità di cercare in modo creativo nuovi, forse più semplici, modi di vivere una vita vitale nonostante la pandemia” (Presti G. et al., 2020).

È questo il momento di imparare ad adattarci alle circostanze, seppur sfavorevoli, con maggiore resilienza; accettare che la sofferenza psicologica reattiva a questa pandemia è normale e che accomuna tutti, senza tuttavia aver il bisogno di identificarsi con essa. Imparare a gestire l’incertezza e a tollerare di non poter avere il controllo su ciò che è incontrollabile diventa una competenza primaria. Solo così potremmo imparare ad essere flessibili psicologicamente.

Se pensi di star vivendo alcune di queste difficoltà, accetta la possibilità di rivolgerti ad uno Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, al fine di acquisire maggiori strategie, aumentare la flessibilità psicologica e far fronte a questa pandemia con un maggiore “scudo psicologico”.

 

Riferimenti bibliografici:

  • Brooks, S. K., Webster, R. K., Smith, L. E., Woodland, L., Wessely, S., Greenberg, N., & Rubin, G. J. (2020). The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. The Lancet, 395(10227), 912–920. Doi: 10.1016/s0140-6736(20)30460-8.
  • Kashdan, T. B., & Rottenberg, J. (2010). Psychological flexibil- ity as a fundamental aspect of health. Clinical Psychology Review, 30(7), 865–878. Doi: 10.1016/j.cpr.2010.03.001.
  • Liu, Z., Han, B., Jiang, R., Huang, Y., Ma, C., Wen, J., … & Ma, Y. (2020). Mental health status of Doctors and nurses During coViD-19 epidemic in china. Available at SSRN 3551329.
  • Presti G, McHugh L., Gloster A., Karekla M., Hayes S. C. (2020). The Dynamics of fear at the time of Covid-19: a contextual behavioral science perspective. Clinical Neuropsychiatry (2020) 17, 2, 65-71.
  • Wang, C., Pan, R., Wan, X., Tan, Y., Xu, L., Ho, C. S., & Ho, R. C. (2020). Immediate psychological responses and associated factors during the initial stage of the 2019 coronavirus disease (coViD-19) epidemic among the general population in China. International Journal of Environmental Research and Public Health, 17(5), 1729. Doi: 10.3390/ ijerph17051729.

 

Dott.ssa Denise Scialoia

Psicologa Psicoterapeuta

Specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale

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