Cacca e pipì: toilet training

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L’addestramento al vasino, o al vaso del gabinetto, è uno dei compiti dello sviluppo più significativi dell’età evolutiva. Di norma , si raggiuge prima il controllo degli intestini che della vescica, e la sequenza dello sviluppo avviene generalmente in questo modo:

  • Stadio 1: Controllo degli intestini durante la notte
  • Stadio 2: Controllo intestini durate il giorno
  • Stadio 3: Controllo della vescica durante il giorno
  • Stadio 4: Controllo della vescica durante la notte

La sequenza può non essere la stessa per tutti i bambini: alcuni raggiugono il controllo degli intestini e della vescica simultaneamente, e le femminucce tendono a divenire continenti più rapidamente dei maschietti. Si può dire che un bambino sia educato alla toilette quando è capace di usare il gabinetto, o il vasino, in un modo ragionevolmente indipendente, con la semplice assistenza legata alla pulizia ed al rivestirsi. L’addestramento alla toilette, esercitato con troppa rigidità, o troppo presto, o troppo tardi, diventa la premessa di successive battaglie e capricci. La conoscenza delle “norme” (cioè di cosa bisogna attendersi dallo sviluppo normale), tendendo contro soprattutto dell’ampia gamma di differenze individuali, può aiutare i genitori a sentirsi più rilassati  e competenti rispetto a questo compito. La maggior parte dei bambini dovrebbe raggiungere il controllo dell’evacuazione, sia di giorno che di notte, a circa tre anni e mezzo, è possibile dunque parlare di problemi di controllo degli intestini (encopresi) non prima dell’età di quattro anni.

Le abilità implicate nelle procedure di toilette sono: disporre dei termini “cacca”, “pipi”; sedersi sul vasino o sul gabinetto; poter raggiungere il vasino o gabinetto da soli; provare a liberarsi parzialmente degli abiti e risistemarsi; controllare l’impulso a urinare e defecare (continenza).

I genitori possono aiutare il bambino e facilitare l’apprendimento alla continenza nei modi seguenti:

  1. Togliendo definitivamente il pannolino (non confondendo il bambino facendoglielo utilizzare all’occorrenza);
  2. Giocando di anticipo con il bambino che ha uno stimolo regolarmente, mettendolo sul vaso al momento giusto o quando mostra i segni tipici;
  3. Includendo la seduta sul gabinetto nella sequenza abitudinaria della toilette del mattino (prima di vestirsi) e della sera (quando va a letto);
  4. Lodando i tentativi (inizialmente) e poi i successi;
  5. Incoraggiando il bambino a far capire a chi si occupa di lui che ha urinato o defecato. La consapevolezza di aver fatto la pipì o la cacca precede la consapevolezza di trattenere l’urina o i movimenti intestinali;
  6. Ricordando al bambino di chiedere il vasino, chiedergli regolarmente se ha bisogno di andare in bagno;
  7. Evitare punizioni e rimproveri dopo gli “incidenti”(fisiologici nella fase dell’apprendimento).

Per i bambini con difficoltà dell’apprendimento sfinterico si possono redigere programmi comportamentali individuali attraverso l’utilizzo del condizionamento operante ( programma di ricompense) o di stimolo-risposta (condizionamento classico) (Smith e Smith , 1987), sviluppati da specialisti del settore, rendendo l’acquisizione alla continenza facile e serena.

 

Riferimenti bibliografici: Martini Herbert (2001). Cacca addosso e pipì a letto. Ecomind.

 

Dott.ssa Carmen Guarino

Psicologa Psicoterapeuta

Specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale

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